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Sony SmartWatch 2 e i wearable devices

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Questo articolo sui wearable devices prende spunto da un piccolo regalino che mi sono fatto poco tempo fa, un Sony Smartwatch 2, ovvero questo gioiellino qui:

smartwatch2Per chi non lo sapesse, si tratta di un dispositivo capace di collegarsi via bluetooth allo smartphone, e che ne riceve e visualizza le notifiche più disparate (dalle classiche chiamate ed SMS, a WhatsApp e Hangouts, fino a poter “pilotare” il lettore multimediale dello smartphone). Ovviamente, senza il collegamento allo smartphone stesso (rigorosamente Android), è un semplice orologio digitale.

Bene, partendo da questo spunto, va detto che negli ultimi mesi la tendenza che si è affacciata sul mercato è quella dei cosiddetti wearable devices, ovvero dispositivi indossabili, nella cui categoria rientrano gli smartwatch appunto, ma anche occhiali, bracciali per il fitness, e perfino un anello smart!! Tutti in grado di “trasportare” le notifiche dello smartphone, a parte gli occhiali che dovrebbero essere qualcosa di ben più evoluto, oppure i bracciali che contengono una serie di sensori capaci di misurare il battito cardiaco, i passi, perfino il giusto numero di ore di sonno..

Samsung ad esempio col suo smartwatch, il Gear, adotta anche una fotocamera vera e propria, Sony ha una miriade di apps sul Play Store per il proprio SmartWatch 2..

.. Ma la realtà, a mio parere, è che per il momento si tratta di semplici eccellenti giocattoli tecnologici, assolutamente inutili ma squisitamente gradevoli e interessanti.. ;)

Personalmente posso dire che ad esempio a casa e/o in ufficio è comodo avere lo smartphone da una parte e tutte le sue notifiche direttamente al polso, senza dover nemmeno ogni volta accendere lo schermo (sembrerà strano, ma la batteria ne beneficia), ma ammettiamolo, non è certo una rivoluzione. Credo che ancora non si sia trovata una collocazione adatta nel mercato e nelle esigenze dell’utente medio per questa fascia di dispositivi, che tra l’altro non costano nemmeno poco:  ho pagato lo SmartWatch 2, usato, un centinaio di euro, ma nuovo costa intorno ai 150 €; il Gear di Samsung, essendo il più completo, arriva intorno ai 300 €, e il Pebble, prodotto americano di una startup nata apposta, tra spedizione e dogana arriva a costare circa 170 €, giusto per citare i più famosi. Anche i bracciali per il fitness dovrebbero essere commercializzati per circa un centinaio di euro. Insomma, cifre che certo non invogliano ad acquistare un gadget decisamente geek.

Inoltre c’è da fare il discorso batteria.. Personalmente avevo scelto il Pebble, che grazie ad uno schermo simile a quello degli e-reader garantisce una settimana o poco più di autonomia, ma ho rinunciato per via del prezzo decisamente troppo oltre il budget che mi ero fissato (come detto sopra, circa 100 €), ho scartato il Gear tanto per il prezzo quanto per la durata, che leggendo in rete può anche arrivare ad un solo giorno.

E devo ammettere che del mio SmartWatch 2, pur essendo soddisfatto della batteria (una settimana di durata), e del software (praticamente un Android “ridotto” e “ritagliato”), e del fatto che sia anche subaqueo (anche se, lo ammetto, difficilmente lo metterò davvero mai a mollo) mi attira poco o nulla il design (e basta vedere la foto sopra per capire il perchè), specie se monto il cinturino di metallo, da questo punto di vista Samsung ha fatto ad esempio molto meglio, ma il massimo, attualmente, secondo me è rappresentato da Pebble.

Insomma, per farla breve il settore dei wearable devices al momento è, secondo il mio modestissimo parere, fortemente acerbo, sfornando prodotti di cui un utente medio può stancarsi velocemente (sempre se arriva all’acquisto si intende). Ad una fortissima curiosità iniziale, spesso succede una “frenata” dovuta al prezzo, e successivamente si può arrivare anche alla decisione di non procedere all’acquisto (io stesso se non lo avessi trovato usato al prezzo che intendevo pagare, non l’avrei preso).

Certo, all’appello mancano ancora Apple e Google, che (forse a ragione?) non hanno presentato i propri giocattolini ufficiali, e forse quando usciranno tali dispositivi si avrà davvero una linea comune da seguire.

Alla prossima..

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